Articoli Acqua per il Burkina Faso
24.10.2013

Acqua per il Burkina Faso

Per far piovere può bastare la magia dello stregone – per un pozzo bisogna scavare…
Il Burkina Faso deve combattere giornalmente contro la cronica mancanza d’acqua. La gente, costretta a bere l’acqua dei stagni, dove l’acqua piovile viene conservata per mesi, spesso muore dalle malattie trasmesse di quest’acqua insalubre. Disastrose le condizioni igieniche dell’acqua in questo piccolo stato al centro del continente africano.

Acque SpA insieme ad altre enti, aziende e privati toscani, ha colto il richiamo di solidarietà venuto da quel lontano popolo. Attraverso il Movimento Shalom ha contribuito alla realizzazione di alcuni pozzi nei villaggi nell’ambito del progetto “Acqua per il Burkina”.
Acque SpA continua così la tradizione di Cerbaia SpA e Gea SpA, due delle aziende incorporate in Acque SpA, che nel 1995 avviarono il progetto “Acqua per il Burkina” insieme a Shalom.
Visto il buon esito delle perforazioni finora raggiunto, Acque SpA in collaborazione con Shalom è determinato di portare avanti altre perforazioni, acquistando dei nuovi macchinari e pezzi di ricambio necessari per la perforazione e la manutenzione dei pozzi. L’iniziativa di Acque SpA non si limita a contributi materiali: Visto che uno dei problemi più grandi costituisce la mancanza di tecnici del luogo per la manutenzione degli impianti, Acque SpA e pronta a collaborare all’avvio di corsi di formazione di tecnici Burkinabé.
E’ previsto anche la partecipazione dei giovani Burkinabé al progetto “Acque Tour“, un progetto didattico che contribuisce alla sensibilizzazione delle problematiche attorno la tematica dell’acqua.
 


COME NASCE IL PROGETTO

Nel 1995 è nato il progetto “Acqua per il Burkina” progettato dai tecnici ed ingegnieri del Movimento e con il contributo dell’A.S.C. Azienda Speciale Cerbaie (l’azienda di gestione del ciclo delle acque del Basso Valdarno), della Cassa di Risparmio di S. Miniato, dalla ditta Palmiro Scarmigli (assistenza tecnica) e con la partecipazione più ampia delle componenti sociale civili e religiose di quel paese.

Questo progetto, del quale è diventato responsabile l’Ing. Andrea Gozzini, prevede la costruzione di pozzi nei villaggi più poveri di quella terra secondo un piano tecnico stilato da una commissione specifica. L’aspetto più significativo è che il lavoro di perforazione del territorio è effettuata da quattro giovani Burkinabè formati tecnicamente presso la ditta pozzaia Scardigli di S. Miniato. È stata loro fornita una sonda autocarrata munita di tutte le attrezzature tecniche adatte alla perforazione del loro territorio e di tutto il materiale necessario. In questo modo è anche stato promosso lo sviluppo del lavoro tra gli abitanti del Burkina Faso. Tecnici specializzati della suddetta dita si sono recati in Burkina per verificare il buon funzionamento della attrezzature e per aiutare, nei primi tempi della loro attività, i quattro giovani tecnici. Ad oggi il progetto ha dato ottimi risultati con la costruzione di 100 pozzi; il 70% delle perforazioni ha avuto esito positivo, siccome è stata trovata acqua in quantità sufficiente a giustificare l’impianto di un pozzo. Di più, sotto la guida del Padre Rouamba (attualmente sostituito dal Padre Ouedraogo), l’Impresa ha sviluppato una inattesa capacità imprenditoriale cha ha consentito di allargare la monodopera locale; ai quattro giovani formati in Italia si sono aggiunti altri tre.

L’impresa di perforazione si è collocata con sucesso sul mercato locale ed i pozzi realizzati dal 1998 al 2000 sono stati commissionati, per la quasi totalità, da soggetti pubblici e privati burkinabé. Nonostante questa competitività incorragiante Shalom continua a cercare soggetti italiani (ed esteri) che sostenessero il costo di un pozzo (ca. 5500 euro), siccome nella stragrande maggioranza dei villaggi non è pensabile nessuna forma di autofinanziamento.
Fin ora sono 26 i pozzi realizzati grazie ai contributi di un gruppo di finanziatori, fra i quali società di gestione del ciclo dell’acqua, aziende private, associazioni e singoli cittadini.
 


PAROLE E JAZZ D’ACQUA PER IL BURKINA
La sera del 31 Ottobre 2002 in molti hanno scelto di andare a teatro. Al “Verdi” di Pisa c’era uno spettacolo insolito fatto di impegno, satira, grande musica. Il progetto “Acqua per il Burkina”, al quale è stato devoluto l’incasso della serata, ha portato in pochi anni alla costruzione di 40 pozzi nel Burkina Faso. L’integrazione culturale necessaria alla cooperazione con i Paesi dell’Africa richiede tempo: solo lavorando insieme alle popolazioni locali si raggiungono risultati durevoli – ha spiegato Andrea Gozzini, il Presidente della Commissione Burkina del Movimento Shalom, responsabile del progetto. L’ingegnere ha ringraziato la società Acque SpA, sponsor della serata, che ha investito circa 25000 euro per il ripristino delle attrezzature di estrazione dell’acqua. L’assessore regionale alla Sanità Enrico Rossi ha descritto la funzione di stimolo, coordina-mento e indirizzo spettante alla Regione Toscana per aumentare l’efficacia degli innumerevoli sforzi compiuti a livello locale. Il Sindaco di Pisa, Paolo Fontanelli ha testimoniato l’importanza riconosciuta dalle istituzioni pisane alla solidarietà a tutti i livelli.
Giobbe Covatta con la sua straordinaria verve comica ha saputo colpire il pubblico affrontando i temi del razzismo e della povertà con una satira tagliente. Il Jazz dell’RB Quartet, eccezionale espressione della libertà di una musica ispirata alla natura multiforme e inafferrabile dell’acqua, ha concluso piacevolmente la serata, felice esempio di solidarietà intelligente.

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