Le scuole di Castelfiorentino plastica-free: solo acqua di rubinetto
Dal 5 Maggio tutte le mense di nido e primaria dicono addio all’acqua minerale. Il progetto Acqua Buona.
Dallo scorso 5 Maggio tutte le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria 1° grado di Castelfiorentino sono plastica-free: nelle mense viene consumata infatti acqua di rubinetto al posto della minerale grazie al progetto “Acqua buona”, che dal 2010/2011 vede coinvolti il Comune di Castelfiorentino, l’Istituto Comprensivo e Acque SpA, il gestore idrico della Valdelsa e del Basso Valdarno.
Come si ricorderà, l’acqua del rubinetto è non solo buona da bere, ma è anche sicura perché costantemente controllata. Acque SpA effettua ogni anno oltre 16mila campionamenti (che si aggiungono alle verifiche degli organismi di controllo) e si preoccupa di divulgare costantemente le caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua distribuita.
Il progetto, che è stato introdotto per la prima volta tre anni fa alla scuola elementare “Tilli” per poi diffondersi negli altri plessi della scuola primaria e (da quest’anno) all’interno delle scuole dell’infanzia, interessa attualmente circa 1.100 bambini, con un risparmio annuo stimato di circa 1,47 tonnellate di plastica, corrispondenti a quasi 4mila litri di petrolio.
“Siamo soddisfatti – sottolinea l’Assessore all’Ambiente, Alessandro Giomi – poiché siamo stati tra i primi Comuni a credere in questo progetto, che è stato molto apprezzato dalle famiglie soprattutto per il suo valore di educazione ambientale. Bevendo acqua del rubinetto, i ragazzi diventano alfieri di una battaglia, la riduzione della plastica, che dimostra come sia possibile, anche attraverso piccoli gesti quotidiani, costruire un futuro più rispettoso dell’ambiente e delle risorse naturali. Con tale scelta, tra l’altro, si realizza anche un risparmio economico che potrà essere destinato a iniziative di solidarietà, come ad esempio la realizzazione di nuovi pozzi nel terzo mondo”.
Alle scuole che aderiscono Acque SpA garantisce gratuitamente l’analisi periodica delle caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche dell’acqua erogata all’interno della scuola, la divulgazione dei risultati, la fornitura di brocche o borracce e, su richiesta, l’installazione di dispositivi di filtrazione che senza modificare le caratteristiche dell’acqua ne migliorano il sapore. Oggi, sono 25 i comuni che hanno aderito al progetto “Acqua buona”, che coinvolge complessivamente oltre 18mila studenti.

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