Articoli Acqua di rubinetto: piu del 50% non la riconosce al confronto con la minerale
29.05.2016

Acqua di rubinetto: piu del 50% non la riconosce al confronto con la minerale

A Montecastello (Pontedera) per "C’era una volta un Castello…”, si è giocato a "Indovina l'acqua che bevi”. Ecco i risultati. 

Domenica 29 Maggio a Montecastello nel Comune di Pontedera, Acque SpA, gestore idrico del Basso Valdarno, ha partecipato alla manifestazione  rivolta a bambini e ragazzi C’era una volta un Castello…, organizzato da Tagete Edizioni e Librialsole con il patrocinio del Comune di Pontedera. Nell’ambito delle attività ludiche, ricreative ed educative della manifestazione, ha registrato particolare interesse il gioco Indovina l’acqua che bevi, esperienza consolidata negli anni da Acque SpA soprattutto nel rapporto con scuole e famiglie. Il gioco prevede l’assaggio “anonimo” di tre tipologie d’acqua e la richiesta di individuare quale sia acqua di rubinetto, quale quella minerale oppure di sorgente. Il risultato, come di consuetudine, è stato meno scontato di come ci si potrebbe immaginare.

La combinazione proposta ai 111 partecipanti al gioco è stata: 1) rubinetto 2) minerale 3) sorgente. Hanno indovinato la combinazione corretta in 37 (appena 1 ogni 3 sul totale dei partecipanti), mentre solo in 53 (meno del 48%) è riuscito a distinguere l’acqua di rubinetto dalle altre due. In particolare l’acqua di rubinetto offerta è proprio quella distribuita a Montecastello, proveniente dalla centrale idrica di Treggiaia. Il gioco ha ovviamente lo scopo di proporre il tema della bontà – anche organolettica – dell’acqua erogata dall’acquedotto e di sottolineare quanto ancora sia radicato il pregiudizio sulla effettiva qualità dell’acqua di rete.

Fornire acqua non solo potabile ma anche di buona qualità, “buona da bere“, è da sempre uno degli obiettivi principali di Acque SpA. Anche per questo, vengono effettuati continui e meticolosi controlli sull’acqua. Lo scorso anno, ad esempio, Acque SpA attraverso il proprio laboratorio di analisi ha determinato 235mila parametri attestando una conformità dell’acqua potabile del 99,8%. Le pochissime “non conformità” rilevate si riferiscono quasi  esclusivamente a parametri indicatori – che non incidono sulla potabilità dell’acqua – o a “falsi positivi”, ovvero parametri che ad un immediata verifica risultavano entro i limiti.

Tutto questo per dire che l’acqua di rete è buona, sicura e può essere bevuta in tranquillità.

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