Il Tubone della Valdinievole

Opera principale dell’Accordo del Cuoio, il Tubone della Valdinievole è un maxi-collettore fognario lungo 24 chilometri, realizzato in ghisa e con un diametro di 900 millimetri, per un investimento di 40 milioni di euro. Il Tubone partirà dal depuratore intercomunale di Pieve a Nievole e aggirerà il Padule di Fucecchio partendo da nord, costeggiandolo lungo il lato est, e arrivando a sud fino al depuratore di Aquarno, a Santa Croce sull’Arno. Qui, una volta a regime, convoglierà i reflui che oggi arrivano al depuratore di Pieve a Nievole, passando per i comuni di Monsummano Terme, Larciano, Lamporecchio, Cerreto Guidi e Fucecchio.

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Una volta ultimato, il Tubone colletterà al depuratore di Santa Croce sull’Arno circa 6,2 milioni di metri cubi annui di reflui, che arriveranno a più di 9 milioni con la realizzazione di altri due collettori (i cosiddetti Macrolotti della Valdinievole Ovest) tra Pescia e Uzzano e tra Chiesina Uzzanese e Ponte Buggianese fino a Pieve a Nievole.

Gli obiettivi che intendono perseguire Acque, Regione Toscana, Autorità Idrica Toscana, Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno e amministrazioni comunali del territorio, sono molteplici. Dal riorganizzare lo schema depurativo della Valdinievole e del Basso Valdarno, adeguando e razionalizzando il sistema di raccolta dei reflui anche con la “trasformazione” degli attuali depuratori, a creare una infrastruttura-modello, intervallata da nuove stazioni di sollevamento, per garantire standard di qualità e quantità ancora più importanti. E poi ancora, migliorare il “secondo tempo” del servizio, diminuire l’impatto ambientale dei reflui, e proteggere il Padule di Fucecchio.

Il costo complessivo dell’intervento per il Tubone ammonta a circa 40 milioni di euro. Il progetto è stato suddiviso in 4 lotti funzionali. I depuratori attualmente in funzione lungo il tracciato (Uggia, Baccane, Stabbia) saranno trasformati in stazioni di sollevamento fognarie, che spingeranno i reflui verso l’impianto di depurazione di Santa Croce sull’Arno.

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