Articoli A Pagnana (Empoli) primo caso italiano di registrazione Emas congiunta
26.01.2016

A Pagnana (Empoli) primo caso italiano di registrazione Emas congiunta

Sono il depuratore di Acque SpA e la piattaforma di Acque Industriali. Migliorano qualità e trasparenza del servizio.

Il sito di Pagnana rappresenta nel campo della depurazione dei reflui civili e di trattamento dei rifiuti liquidi una delle realtà più avanzate nel contesto nazionale: non solo dal punto di vista dell’efficienza impiantistica, ma anche da quello ambientale. A confermarlo adesso è l’adesione – certificata – al sistema ambientale 14001 ed ecogestione Emas, standard dell’Unione Europea, teso al miglioramento dell’efficienza ambientale di aziende e organizzazioni.
Un risultato ancor più rilevante se si considera che l’esperienza di Pagnana è ad oggi il primo caso in Italia di dichiarazione ambientale Emas congiunta, sia per l’impianto di depurazione di Acque SpA, gestore idrico del Basso Valdarno, che per la piattaforma di trattamento di Acque Industriali, società del Gruppo Acque che opera nel settore dei rifiuti liquidi e delle bonifiche ambientali. Due società sicuramente “vicine” ma comunque  diverse, che hanno unito le proprie forze con l’obiettivo di far crescere in modo integrato la propria gestione ambientale, anche sottoponendosi volontariamente a standard impegnativi e stringenti come quelli Emas.

A presentare questo importante risultato nel corso di una conferenza stampa sono stati Rolando Pampaloni, consigliere di Amministrazione di Acque SpA, Roberto Zocchi, amministratore delegato di Acque Industriali, e Roberto Salvadori, responsabile Laboratori Acque SpA. Significativi sono stati inoltre gli interventi di Laura Balocchi, responsabile Arpat Circondario Empolese, e di Stefano Grigioni, responsabile Area Centro dell’ente di certificazione Rina che ha verificato e convalidato la dichiarazione ambientale.

IL DEPURATORE –  È il principale impianto depurativo del Comprensorio Empolese-Valdelsa, a servizio di quasi 90mila abitanti per 5,8 milioni di reflui annui trattati. Realizzato nel 1984 dall’allora Conselsa, nel tempo ha visto ingenti investimenti per l’adeguamento e l’ammodernamento dell’impianto come la realizzazione dell’importante laboratorio di analisi chimiche a servizio di tutto il Basso Valdarno. Negli ultimi anni l’impianto è stato oggetto di autorevoli studi congiunti con le Università di Firenze e di Pisa.
Nello stesso sito opera anche Acque Industriali con la propria piattaforma per rifiuti liquidi non-pericolosi che le consente di trattare fino a 95mila tonnellate l’anno. Entrambi gli impianti sono all’avanguardia nei sistemi di telecontrollo e di automazione, con un riconosciuto buon inserimento nel contesto naturalistico circostante.

IL FUTURO E IL PRESENTE – Con l’adesione, i gestori si prendono ulteriori importanti impegni nei confronti del territorio come ad esempio l’utilizzo di reagenti non-impattanti nei processi depurativi e l’abbattimento progressivo di azoto e fosforo. Si prevede inoltre la  diminuzione dell’impatto acustico, dei consumi energetici e della produzione di fanghi: tutti aspetti che nel corso dello scorso anno hanno già visto sensibili cali.

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