Articoli Montecalvoli: parte la nuova centrale che “disseterà” Pontedera
15.10.2015

Montecalvoli: parte la nuova centrale che “disseterà” Pontedera

Investimento di quasi 3 milioni di euro. Prima di tre tappe che rivoluzioneranno il sistema idrico nella zona. Più risorsa e migliore qualità.

Otto grandi serbatoi verdi, metri e metri di tubi. E poi pompe, valvole, filtri, computer e complessi sistemi di telecontrollo. Un lavoro certo non semplice per tecnici, ingegneri, operai impegnati nel realizzare un’opera pubblica moderna e di grande utilità per i cittadini. Ci troviamo a Montecalvoli, frazione del Comune di Santa Maria a Monte in provincia di Pisa, dove Acque SpA, gestore idrico del Basso Valdarno, ha realizzato una nuova centrale idrica, grazie ad un investimento di quasi tre milioni di euro. All’inaugurazione sono intervenuti il Presidente e l’Amministratore Delegato di Acque SpA Giuseppe Sardu e Giovanni Paolo Marati, il Direttore dell’Autorità Idrica Toscana Alessandro Mazzei, il Sindaco di Santa Maria a Monte Ilaria Parrella e l’Assessore all’Ambiente della Regione Toscana Federica Fratoni; presente anche il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi.

La centrale idrica di Montecalvoli utilizza l’acqua dei pozzi già esistenti in zona e che al momento forniscono risorsa idrica, previa potabilizzazione, alla frazione di Montecalvoli e al deposito idrico di San Michele a servizio del capoluogo di Pontedera, dove va a integrare la risorsa principale proveniente dalla centrale di Bientina. Il nuovo impianto avrà principalmente il compito di abbattere l’incidenza del ferro e del manganese (elementi presenti in modo naturale nell’acqua di falda e che talvolta si manifestano con il fenomeno della torbidità in casi di lavori sulla rete) attraverso un processo di ossidazione e filtrazione. Questa attività, oltre che a migliorare la qualità dell’acqua erogata, consentirà di accrescere notevolmente la capacità produttiva e distributiva della risorsa di Montecalvoli: all’avvio, la centrale produrrà 40 litri il secondo ma una volta a regime (entro la primavera 2016) si potranno raggiungere fino a 100 litri il secondo.
Grazie alla nuova centrale sarà così possibile incrementare considerevolmente la risorsa trasferita al deposito di San Michele a servizio di Pontedera-capoluogo, aumentando la disponibilità complessiva della risorsa idrica del sistema Bientina-Cerbaie: una rete acquedottistica che serve oltre 100mila cittadini nei comuni di Bientina, Calcinaia Cascina, Castelfranco di Sotto, Pontedera, Santa Croce sull’Arno, Santa Maria a Monte, San Miniato e Vicopisano.

“Alla fine – ha sintetizzato l’amministratore delegato di Acque SpA Giovanni Paolo Marati – non saranno solamente i 20mila cittadini di Montecalvoli e Pontedera-capoluogo a beneficiare di questa infrastruttura ma indirettamente anche gli utenti collegati al sistema della Centrale di Bientina che potrà così ridurre i volumi di acqua prodotta e migliorare ulteriormente la qualità dell’acqua erogata”.

“L’apertura della nuova centrale di Montecalvoli – ha spiegato il presidente di Acque SpA, Giuseppe Sardu – rappresenta la prima di tre tappe che porteranno allo strutturale ammodernamento del sistema idrico Bientina-Cerbaie, rendendo definitivamente sostenibile il sistema sia in termini di disponibilità e di migliore qualità dell’acqua distribuita che in termini di impatto ambientale sulle falde acquifere. Le tappe successive sono l’apertura della nuova centrale di Ponte alla Navetta, i cui lavori sono in corso e il cui completamento è previsto per il 2017, e il potenziamento del sistema di abbattimento del ferro-manganese della Centrale di Bientina. Acque SpA, anche grazie al sostegno delle istituzioni, prosegue ad investire nel territorio in cui opera”.

“Inauguriamo oggi un intervento ricompreso tra quelli necessari per il superamento dell’emergenza idrica che si manifestò nel 2012 – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni -. Possiamo dire che siamo di fronte a un’azione ulteriore che qualifica la capacità del sistema toscano di rispondere in maniera efficace alle criticità. Il progetto è stato opportunamente sviluppato infatti per dare una soluzione definitiva ai problemi del distretto idrico interessato, cioè quello del Valdarno inferiore”.

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