Articoli Capannori: lavori per risanare il deposito idrico a San Ginese
13.02.2020

Capannori: lavori per risanare il deposito idrico a San Ginese

Il progetto di Acque per il recupero della struttura prevede anche l’utilizzo di un elicottero.

Risanare completamente un’infrastruttura fondamentale per il servizio idrico nel comune di Capannori, cogliendo l’occasione per introdurre preziosi miglioramenti da un punto di vista tecnologico, utilizzando mezzi di trasporto eccezionali e garantendo comunque la continuità nell’erogazione idrica per tutti gli utenti. Si può sintetizzare così l’importante intervento per il “restyling” del deposito Cecchini, a San Ginese di Compito, cominciato a inizio 2020 e giunto ora alla sua fase più complessa e senza dubbio più “originale”.

Il progetto di recupero (investimento di 360mila euro) da parte di Acque SpA, gestore idrico del Basso Valdarno e della Lucchesia, si è reso necessario dopo che alcune verifiche avevano evidenziato le condizioni delicate del fabbricato, realizzato totalmente in cemento armato. Sebbene il deposito non presentasse problemi tali da rischiare di pregiudicarne la stabilità, né tantomeno la sua funzionalità – quella cioè di accumulare acqua potabile dalla centrale idrica di Paganico e di distribuirla in gran parte dell’omonima località a sud dell’autostrada – il calcestruzzo mostrava gli evidenti segni del tempo. Un degrado naturale, vista l’esposizione alle intemperie e l’umidità cui è sottoposta la struttura.

Da qui, la programmazione dell’intervento che comprende il risanamento conservativo delle strutture in cemento armato dell’intero manufatto, il rifacimento delle carpenterie metalliche e idrauliche, l’installazione di strumenti di controllo delle portate idriche e di un nuovo sistema di telecontrollo. Per poter eseguire i lavori è stato necessario disattivare il deposito, una misura che però non ha causato alcun disservizio ai cittadini, grazie alla realizzazione di una condotta esterna al manufatto che consente di “bypassare” il deposito e garantire la continuità del servizio idrico, con l’acqua in arrivo dalla centrale idrica che viene così immessa direttamente in rete, alla quale si aggiunge quella contenuta in due serbatoi che sono stati installati per l’occasione.

Ma l’aspetto più insolito dell’intervento resta quello legato alla particolare posizione in cui si trova il deposito Cecchini: questo è infatti ubicato in collina, ed è difficilmente raggiungibile con mezzi pesanti (l’ultimo tratto di strada, peraltro, non è asfaltato e ha una pendenza molto impegnativa). Per questo i materiali saranno recapitati sul posto attraverso l’utilizzo di un elicottero dotato di specifiche attrezzature. Una soluzione che non ha precedenti nella storia di Acque e che conta poche “imitazioni” nel campo del servizio idrico.

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